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World Water Day: l’acqua che mangiamo

World Water Day: l’acqua che mangiamo

È giunta alla 24esima edizione e anche quest’anno l’Onu chiede a tutto il mondo di salvaguardare questo bene prezioso che è l’acqua. Il messaggio di “Acqua e sviluppo sostenibile” è rivolto sia ai cittadini che alle aziende, i primi che devono stare attenti agli sprechi quotidiani tra le mura domestiche, le seconde ai processi produttivi e all’impiego dell’acqua negli stessi.

Secondo gli ultimi dati, consumiamo al giorno ben 4mila litri di acqua solo per alimentarci, per un totale di 2.500 miliardi di litri ogni anno nel mondo. La famosa acqua invisibile che viene impiegata durante il processo produttivo degli alimenti. Inoltre, quando il nostro cibo finisce tra i rifiuti è come se ci finisse anche tutta l’acqua che è servita per produrlo. Secondo gli esperti, i maggiori sprechi sarebbero legati al consumo di carne, diminuendo il quale si avrebbero effetti positivi sul risparmio idrico.

Dello stesso parere è anche la Lav, Lega Anti Vivisezione: “Abbiamo calcolato che basta il consumo medio di carne di 85 persone, per prosciugare in un solo giorno i 300mila litri di acqua contenuti nella Fontana di Trevi. Con la stessa quantità di acqua si stima che si possano produrre proteine vegetali per sfamare ben 637 persone in un giorno: un divario che fa la differenza e richiama tutti, istituzioni e consumatori, a un’alimentazione responsabile”.

Secondo l’associazione “solo un netto cambio di direzione delle scelte alimentari, mettendo fine all’industria della carne, può fare la differenza a favore delle risorse idriche globali, nonché sotto il profilo etico e salutare. Gesti come  chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o si fa la doccia, benché importanti, non saranno mai risolutivi, dal momento che gli allevamenti stanno prosciugando il Pianeta, per far fronte alla produzione di carne e latticini”.

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