Ha ucciso la sua custode, Samantha Kudewah, 43 anni, addetta della struttura con oltre 20 anni di esperienza, “ma il suo comportamento è in linea con i suoi istinti naturali”.
“Ho notato una guardiana aprire un cancello per consentire l’accesso alla tigre”
Con questa motivazione i dirigenti dello zoo Hamilton di Auckland, in Nuova Zelanda, spiegano la decisione di non abbattere la tigre di Sumatra Oz, raro esemplare che nei giorni scorsi aveva aggredito la dipendente dello zoo durante un normale sabato affollato di visitatori. “Sono andato a vedere le tigri”, ha raccontato Adam Rich, uno dei visitatori presenti quel giorno, “e ho notato una guardiana aprire un cancello per consentire loro l’accesso ad un recinto all’aperto. Dopo un’ora un uomo dello staff dello zoo mi ha chiesto di lasciare la struttura e che il mio biglietto d’ingresso sarebbe stato rimborsato”.
La tigre di Sumatra è in forte pericolo di estinzione
“Oz è un’animale importante per la sua specie”, ha affermato il direttore dello zoo Lance Vervoort, “è padre di due cuccioli ed è fondamentale per il programma di ripopolamento della sua specie”. La tigre di Sumatra è, infatti, una specie in pericolo d’estinzione, la cui sopravvivenza è messa a rischio dalla distruzione dell’habitat, ossia dalla deforestazione. Nell’isola indonesiana di Sumatra se ne contano appena 400 ancora allo stato selvatico.
Peta: sono incidenti che non possono essere imputati all’animale
Ma per Oz si erano battuti anche tutti coloro che avevano firmato “Help Save Oz“, la petizione online per la sua salvezza che in pochissimi giorni aveva raccolto oltre 10mila like. D’accordo anche l’organizzazione internazionale Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) che si è detta dispiaciuta per quanto successo, ma questi sono incidenti che non possono essere imputati all’animale. Lo zoo, chiuso al pubblico dopo l’incidente, verrà riaperto giovedì e riprenderà la normale attività.
Foto: La Repubblica
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