Stamattina, all’insaputa di tutti, lavoratori compresi, il Comune di Roma ha proceduto allo sgombero di una delle strutture comunali, Il Poverello, che ospitava 19 cani vecchi e malati che nel tempo avevano trovato un equilibrio e dei punti di riferimento nelle persone che li accudivano da sempre e li amavano come fossero i loro. Lì avevano la possibilità di essere adottati, una speranza di concludere il loro cammino di vita in una casa calda e tra le braccia di una famiglia vera. Ma l’amministrazione capitolina ancora una volta non ha agito nell’interesse degli animali, dando il via ad operazioni che di trasparente hanno ben poco, come tutta la storia che ha riguardato i canili romani fino ad oggi.
Scontri e manifestazioni
Gli operatori si sono introdotti nella struttura e, nonostante i lavoratori e i cittadini accorsi si siano opposti allo sgombero e ai trasferimenti, le operazioni sono continuate e i cani sono stati portati via. Dove? In strutture private, non si conosce nulla di più sulle loro destinazioni. Da stamattina, su facebook, circolano i video e le immagini che ritraggono gli scontri tra polizia e civili e nel pomeriggio un corteo è partito da Piazza Venezia fino in Campidoglio per protestare su quanto sta accadendo nella capitale. Le richieste di chi è sceso in piazza sono:
- Internalizzazione del servizio (con enormi risparmi per la pubblica amministrazione e garanzie occupazionali per i lavoratori)
- Riapertura della strutture pubbliche chiuse agli ingressi (canile Ponte Marconi)
- Riapertura del canile Poverello
- Sospensione delle convenzioni in essere con gli speculatori privati
- Tutela del benessere animale che solo strutture pubbliche aperte tutta la settimana possono garantire
NO COMMENT