È il nuovo progetto sperimentale di educazione primaria basato sull’insegnamento all’aria aperta, esperienziale e impartito dalla natura. Prende il via dall'”Asilo nel Bosco” che negli anni passati ha avuto un grande successo tra i più piccoli e ora anche i bambini dai 6 ai 10 anni potranno sperimentare questo nuovo modo di fare scuola. Immerso nella campagna, a Ostia Antica (Roma), in un antico casale a due passi dal mare, un cartello all’ingresso cita “In questo piccolo pezzo di mondo non è vietato: giocare a palla, saltare sulle balle, salire sugli alberi, ridere a crepapelle, sporcarsi, giocare con l’acqua, urlare di gioia, andare nelle pozzanghere”. Attorno i giochi di una volta insieme a cani, gatti e Serafino, l’asino che insegna.
“A parte il programma”, spiega Paolo, uno degli insegnanti, “qui è tutto in divenire. Abbiamo delle linee guida ma poi sono i ragazzi che di volta in volta ci indicano la via. Se si è in grado di ascoltarli, gli alunni sono bravissimi a indicare il metodo migliore per insegnare loro. La scuola nel Bosco nasce proprio dalla collaborazione tra L’Asilo nel Bosco e l’Istituto Comprensivo Amendola Guttuso”, continua Paolo. “I bambini sono iscritti alla scuola pubblica che ha sede ad Ostia Ponente ma parteciperanno a questo progetto sperimentale che ha la base nel nostro casale nella campagna di Ostia Antica. L’obiettivo è quello di stimolare processi d’apprendimento efficaci puntando sulla curiosità degli alunni, che per noi è l’unica chiave in grado di aprire davvero le porte della conoscenza. I libri di testo sono sostituiti da esperienze piacevoli in grado di stimolare le domande dei ragazzi. La lezione di scienze, per esempio, si farà nel bosco o nell’Oasi Lipu di Ostia, quella di storia agli Scavi di Ostia Antica o al Castello di Giulio II, quella di letteratura si farà spesso attraverso il teatro o il fumetto, quella di geometria all’orto e così via”.
“Più i bambini stanno all’aperto più crescono autonomi, creativi, sereni, con una socialità molto ricca e poco conflittuale. Ora si tratta di metterlo in pratica anche nella scuola primaria”, conclude l’insegnante. “Siamo convinti che gli alunni che faranno questo percorso avranno successo anche nelle esperienze scolastiche successive, ma ci teniamo a sottolineare che il nostro scopo principale non è quello di prepararli alle medie, al liceo, all’università o ad una futura occupazione ma quello di fornire competenze che saranno davvero utili nella vita“. Un metodo di insegnamento che è già diffuso nel Nord Europa e che speriamo prenda piede velocemente anche in Italia.
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