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Avete trovato un rondone a terra? La Lipu spiega cosa fare

In Italia ne esistono di tre specie: il rondone comune (Apus apus), il rondone pallido (Apus pallidus) e il rondone maggiore (Tachymarptis melba). Quest’ultimo, dopo aver compiuto una migrazione di oltre duemila chilometri dall’Europa all’Africa, trascorre i sei mesi successivi sempre in volo, senza mai posarsi, cacciando e dormendo per aria. Si posa solo nei nidi per deporre le uova e le sue zampe sono così corte da non permettergli di spiccare il volo da terra o di camminare alla ricerca di cibo.

Abbandona il nido solo quando è completamente autosufficiente, ma è possibile ritrovarlo al suolo per un errore o un incidente. Come intervenire in questi casi? La Lipu ha redatto una breve guida per il primo soccorso di questi uccelli. Bisogna intanto capire se si tratti di un individuo giovane e incapace di volare o di un adulto sano. La differenza sta nelle ali: nell’adulto, in posizione di riposo, sono incrociate sul dorso e superano la coda di 2-3 cm; in un soggetto giovane le ali sono corte, appena incrociare sul dorso. Appurato questo, se si tratta di un adulto senza ferite basta una semplice operazione di lancio, non da posizioni elevate, in seguito alla quale, se il rondone è in salute, riprenderà il volo; altrimenti planerà nuovamente a terra, e il tal caso sarà necessario il ricovero in un Centro di recupero. Per un soggetto giovane e incapace di volare il ricovero è l’unica soluzione.

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Se non siete sicuri, la Lipu diffida dal fare lanci di prova per evitare che il rondone possa ferirsi. La prova del nove potrebbe essere mettere l’uccello sul pavimento a 3-10 metri da una apertura molto luminosa e rivolgerlo verso la stessa. Se il rondone frullerà le ali per raggiungerla e si alzerà di qualche centimetro da terra (10-30 cm), significa che la sua muscolatura è pronta al volo. Al contrario, se tenterà di nascondersi o arrufferà le piume o si rivolgerà con la coda verso la fonte di luce, allora significa che il rondone è ancora troppo giovane e incapace di volare.

Nell’attesa di portarlo al Centro di recupero lo si potrà adagiare in un contenitore di cartone, areato e buio. Evitate le gabbiette dove il rondone potrebbe ferirsi e, nel caso di un ricovero che non sia immediato, è possibile usare piccole palline di carne macinata cruda di manzo per nutrirlo, camole del miele e camole della farina. Per l’acqua si potrà usare un contagocce, una siringa senza ago o semplicemente il dito dal quale far cadere una goccia alla volta sulle narici. Quando il rodone inizierà a rifiutare il cibo e a fare prove di volo dentro lo scatolone, vorrà dire che sarà pronto a volare in libertà.

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