“L’amministrazione è ferma su posizioni di chiusura nei confronti dei lavoratori, i licenziamenti sono stati definiti dai dirigenti comunali come ‘effetto collaterale del ripristino della legalità’. Insomma l’amministrazione commissariale si assume la piena responsabilità dei licenziamenti che saranno definiti domani pomeriggio, e la responsabilità di smantellare un servizio pubblico che negli ultimi 15 anni ha servito 500000 cittadini e accolto oltre 30000 cani maltrattati, abbandonati o sequestrati”. Questo ciò che emerge dall’incontro che i lavoratori hanno avuto oggi con il sub commissario con delega all’ambiente De Milato e il direttore del Dipartimento Ambiente Pasquale Pelusi per cercare un’alternativa al licenziamento di massa. Incontro ottenuto con la forza, dopo che stamattina gli stessi lavoratori hanno bloccato per circa due ore via della Magliana, strada antistante il canile, creando disagio ai cittadini e provocando anche l’intervento delle forze dell’ordine.
Affidamento diretto o bando europeo?
La manifestazione di questa mattina è partita da una richiesta di chiarezza da parte dei lavoratori dell’Avcpp, dopo aver cercato di giungere a un accordo con l’amministrazione per la prosecuzione della gestione del canile Muratella che va avanti da ben 15 anni. Ma l’amministrazione mira al ribasso, tanto che la cifra proposta porterebbe al licenziamento di 60 lavoratori su 90 o a un salario non accettabile mantenendo l’attuale numero di dipendenti. E allora che si fa? Si affida la gestione ai volontari.
Ma il problema, poi, non era la mancanza di un bando europeo attraverso il quale procedere all’affidamento della gestione delle strutture? Non era che l’affidamento diretto aveva portato, in tutti questi anni, a una gestione poco trasparente? Evidentemente no, visto che è lo stesso Commissario Tronca a proporre nuovamente la gestione diretta allo stesso ente gestore. Il problema sta, dunque, nella cifra da destinare agli animali? Dov’è finita la tanto auspicata trasparenza e legalità?
La protesta continua
Nessun punto d’incontro, quindi, tra lavoratori e vertici. Da domani verranno definiti i licenziamenti da attuare, ma i lavoratori promettono di non fermare la loro protesta e di attuare ancora una volta tutte le forme di resistenza necessarie.
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