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Roma. La gestione dei canili comunali è ancora incerta

È ancora aperta la questione sulla gestione dei canili comunali di Roma. Il “bando ponte” non è stato ancora né sospeso né ritirato, ma L’Impronta che gestisce l’Ex Cinodromo – Ponte Marconi è stata tagliata fuori. E così l’associazione accusa: “Siamo stati lasciati soli”.

Una vicenda che sfiora il ridicolo

La vicenda è davvero intricata, di chiaro c’è veramente poco. E sfiora addirittura il ridicolo quando la stessa amministrazione comunale propone all’associazione L’impronta, che gestisce il canile di Ponte Marconi ormai da 6 anni, di fare un’offerta per la gestione dell’altro lotto di Muratella (poiché questo prevede la procedura, essendo arrivata seconda al bando di gara) imponendo la cifra improbabile di 78mila euro al mese. Talmente improbabile che viene definita dallo stesso ente proponente “difficilmente compatibile con l’integrale mantenimento del servizio così come previsto dalla Procedura Comparativa”. Avete capito bene, prima l’amministrazione comunale impone una cifra e poi la valuta incompatibile. Sembrerebbe una candid camera se non fosse che in ballo ci sono il posto di lavoro di 9 dipendenti e la vita di circa 60 cani. 

Accordo sottobanco?

Non solo. Si parla di un accordo sottobanco tra la suddetta amministrazione e l’associazione Avcpp che ha gestito fino ad oggi Muratella e il Poverello di Vitinia e che è stata esclusa dal bando di gara perché ha offerto una cifra troppo alta. E invece, proprio il giorno in cui L’Impronta presenta la sua offerta, trapela la notizia che Avcpp e il Comune di Roma si siano accordati su una cifra di 250mila euro per proseguire con la gestione di Muratella e il Poverello di Vitinia. Possibile? “La trattativa verrà confermata dal momento che i due canili saranno assegnati al precedente gestore”, afferma L’Impronta in un comunicato stampa, “e si renderà pertanto palese che il Comune di Roma ha aggirato completamente il bando (probabilmente anche con dei servizi in meno rispetto a quelli richiesti nel capitolato come ad es. derattizzazione/disinfestazione, smaltimento rifiuti speciali, pulizie degli uffici, ecc.) e verrà così definitivamente certificato il fatto che le cifre messe a bando dall’Amministrazione Capitolina sono totalmente fuori da ogni logica, in quanto non congrue con una gestione corretta per stessa ammissione di chi il bando lo ha concepito… E allora perché invece non sospendere tutto?”. E ancora: “Siamo stati lasciati soli a difendere il nostro posto di lavoro, mentre i sindacati si prodigavano a stringere accordi e accordicchi per salvare il posto di lavoro solo ed esclusivamente ai dipendenti Avcpp”, continua L’Impronta. A questo punto ci chiediamo: per quale motivo siete venuti all’Ex Cinodromo con lo slogan ‘fuori i privati dai canili’, quando ad oggi l’unica opportunità che ci date è quella di essere assorbiti da Mapia srl? Avete fatto una finta occupazione per poi spingere Roma Capitale ad accordarsi esclusivamente con voi o, come dice qualche vostro volgare iscritto, per far scomparire definitivamente L’Impronta? Quale delle due?”.

Nessun accordo per la gestione dei canili comunali

Ma, nonostante un documento della Cgil che confermerebbe la procedura non molto lineare seguita da Avcpp e l’amministrazione capitolina, l’associazione di Muratella smentisce che si sia arrivati a un accordo, anzi incita i lavoratori de L’Impronta a non mollare e a non “cadere nella viscida guerra dei piccoli gestori. […] Vogliamo rivolgerci ai lavoratori dell’associazione di Ponte Marconi”, spiega l’Avcpp, “senza la mediazione di piccoli imprenditori sprovveduti che hanno utilizzato gli operatori come merce di scambio. Ad oggi nessun accordo è stato firmato, l’unico atto ufficiale firmato è la procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori di Avcpp, senza ancora aver firmato alcuna proroga tecnica. […] Rinnoviamo il sostegno ai lavoratori de L’Impronta nella loro scelta di non voler accettare Mapia nell’Ex Cinodromo, ma diciamo anche che la situazione di Muratella è tutt’altra che sistemata. […] Ci siamo dati come termine per ricominciare la campagna e le mobilitazioni il 21 ottobre, in cui il Tar potrebbe sospendere l’assegnazione del bando, cosa che permetterebbe a Mapia di non entrare al canile di Ponte Marconi (visto che Mapia, per sua stessa ammissione, non entrerà prima del 30 ottobre)”.

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