È lì da ben 28 anni, in uno zoo che non sembra per nulla ricalcare l’habitat naturale di un elefante. Lo si vede fermo sotto una baracca a dondolare la sua testa a destra e a sinistra. Le catene bloccano le sue zampe, ma tanto Kaavan non ha voglia di andare da nessuna parte.
Ad imbattersi nell’elefante è una turista pakistana…
La segnalazione parte da una turista pakistana che si trovava in visita allo zoo: “Mi sono imbattuta nell’elefante Kaavan durante la visita allo Zoo Murghazar a Islamabad, in Pakistan. Kaavan era tutto solo, come lo è stato per 28 anni in questo zoo. Le sue gambe erano incatenate per limitare la zona in cui avrebbe potuto muoversi nel suo recinto. Ma questo non sembrava avere importanza, perché per tutto il tempo in cui mi trovavo lì Kaavan non si è mosso. L’unica cosa che si muoveva era la sua testa, come se galleggiasse ripetutamente da destra e sinistra, un comportamento noto come ‘la tessitura’, che gli elefanti adottano in risposta a stress e depressione“.
Kaavan incatenato perché aggressivo
Le cattive condizioni dell’elefante sono state subito segnalate alla direzione dello zoo che non si è mostrata per nulla interessata a migliorare la situazione. Bilal, il dipendente che si occupa di lui, ha spiegato che alla fine degli anni 90 è stato necessario incatenare l’animale che aveva mostrato segni di aggressività, attaccando e uccidendo un impiegato delle pulizie. Ma la situazione è degenerata quando nel 2012 la sua compagna Saheli è morta, lasciandolo completamente solo. Ma gli animalisti denunciano: “Saheli è morta a soli 22 anni, laddove un elefante vive circa 60/70 anni. Il suo decesso è stato causato dalla cancrena e dallo stato di abbandono in cui versava. Temiamo che la stessa sorte possa toccare a Kaavan, le cui zampe sono già in parte compromesse”.
Una petizione per liberare l’elefante
Da qui la petizione per chiedere che l’elefante possa essere liberato e trascorrere i restanti anni della sua vita in un santuario insieme ad altri suoi simili. La pressione di questi giorni ha già costretto il Governo a chiedere allo zoo la rimozione delle pesanti catene che bloccavano e ferivano le sue zampe. Forse un’ulteriore pressione attraverso milioni di firme potrebbe portare finalmente alla sua liberazione. “Zoo come questo derubano gli elefanti dei loro bisogni più elementari”, spiega la turista nella petizione. In natura, questi animali sono attivi per 18 ore e vagano fino a 30 miglia al giorno. Vivono in branchi sociali, e formano legami profondi tra loro. Nulla di simile viene offerto a Kaavan allo Zoo Murghazar”. Una pagina facebook monitora la situazione dell’elefante. Speriamo di poter presto festeggiare tutti insieme la sua liberazione…
Firma la petizione per Kaavan anche tu!
https://youtu.be/kpJPAYpMGJI
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