È quanto successo a tutti quegli uccelli che vivono in un territorio, come un’isola, dove le risorse sono limitate e non ci sono predatori terrestri. Mantenere ali efficienti e volare, infatti, fa spendere molta energia e, di conseguenza, necessita di un maggiore apporto di cibo. Laddove volare non serve, gli individui sprecano meno energie e sono avvantaggiati rispetto agli altri, dando così seguito a discendenti con ali poco adatte al volo, muscoli meno sviluppati e abitudini terricole. Col tempo nascerà una nuova specie di uccelli senza ali, i cosiddetti apteri.Ad oggi, ne esistono circa 40 specie, tra cui struzzi, emu, rea, casuari, kiwi e pinguini. Il più piccolo è l’Atlantisia rogersi, il rallo dell’isola Inaccessibile, 12,5 cm per 35 grammi di peso; il più grande è lo struzzo, alto 2,7 metri e pesante 156 kg. Le caratteristiche che li accomunano sono: ali piccole, sterno ridotto (a cui si agganciano i muscoli per il volo) e un gran numero di piume.
commenti
NO COMMENT