“Solo poche volte ho visto madri in carne con giovani altrettanto in salute. Spesso ho visto orsi terribilmente magri, ed erano esclusivamente femmine come questa qui”. È quanto afferma Kerstin Langenberger, la fotografa che ha ritratto l’orso polare denutrito e claudicante che cammina su un sottile pezzo di ghiaccio circondato dall’acqua mentre cerca di cacciare un tricheco. Ma questo è solo il triste risultato dello scioglimento dei ghiacci, causato a sua volta dall’innalzamento delle temperature, fenomeno che costringe gli orsi a un cambiamento delle abitudini alimentari. Il ghiaccio si scioglie prima in primavera e si forma più tardi in autunno, costringendo questi animali a percorrere grandi distanze, anche a nuoto, alla ricerca di cibo.
“Mi sono resa conto che gli orsi in salute sono quasi esclusivamente i maschi che rimangono sulla banchisa tutto l’anno. Le femmine, al contrario, sono magrissime. Le mamme tendono a rimanere bloccate sulla terraferma e a perdere i cuccioli“. Sono circa 3mila gli orsi polari delle Svalbard, l’arcipelago del Mar Glaciale Artico dove è stato fotografato l’orso polare, e da circa 20mila a 25mila quelli che vivono sulla terra il cui futuro è sempre più incerto.
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