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Nuova vita per Cloe che un anno fa uccise una bimba

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Si chiama Cloe, è un Pastore Tedesco e un anno fa fu protagonista, suo malgrado, di un triste fatto di cronaca ai danni di Astrid, bimba di 3 anni che, con un solo morso alla giugulare, fu uccisa inspiegabilmente dal cane dello zio.

Un anno di isolamento

Astrid conosceva Cloe, tante volte il cane aveva giocato con lei e le cuginette, mai aveva manifestato aggressività o squilibri. Astrid morì in ospedale. La ferita risultò troppo grave e per lei non ci fu nulla da fare. Il cane venne messo in isolamento al rifugio di Villotta a Chions, in provincia di Pordenone. Una catena di solidarietà si schierò dalla parte di Cloe, se un cane compie un gesto del genere un motivo ci sarà, probabilmente derivato dalla cattiva gestione di chi lo detiene.

Una seconda chance

È trascorso quasi un anno da allora e Cloe, in tutto questo tempo, è stata valutata da esperti di comportamento che hanno potuto verificare che la cagna non è aggressiva e non ha mai mostrato alcun comportamento pericoloso, pur manifestando forte stress a causa della detenzione. E così si è deciso di trasferirla in un’altra struttura, il canile di Rovereto, in provincia di Trento, che si occuperà della sua rieducazione sotto l’occhio vigile di un pool di esperti, tra cui il veterinario comportamentalista Gabriele Toscini che ha espresso la sua valutazione, e del suo nuovo adottante, Pierluigi Raffo, presidente dell’associazione Arcadia Onlus che gestisce la struttura.

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È un cane normale

“Un approccio etico”, spiega Raffo, “ci spinge a tentare il recupero della cagna dal punto di vista comportamentale, a darle una seconda possibilità, pur nel completo rispetto della famiglia della bimba che ne è rimasta vittima. Al momento l’animale è stressato, confuso, ansioso: ha bisogno di essere capito e reinserito in un contesto. Cloe si è mangiata la coda per lo stress, durante quei mesi da sola”, continua Raffo. “Ora va tentato un percorso di consapevolezza di sé, anche con l’aiuto di altri cani-modello. È un cane normale, ansioso ma non aggressivo, di fronte alle persone si dimostra in allerta ma con atteggiamento non predatorio. Cloe è stata educata, anzi gestita, con un concetto di dominazione e meccanicismo, e in assenza di indicazioni da parte dell’uomo non sa cosa fare. Per questo va in ansia e può sortire reazioni come quella che purtroppo è costata la vita a un bambina di soli tre anni”.

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