Oggi ricorre il compleanno di Roma. La leggenda narra, infatti, che Romolo avrebbe fondato la città eterna il 21 aprile del 753 a.C. Il Natale di Roma è un’antichissima festa di stampo laico, mentre la lupa che la rappresenta avrebbe un significato che oscilla tra sacro, mitico e profano.
La lupa e gli dei
Presso gli etruschi la lupa raffigurava il dio degli Inferi, Aita, mentre il lupo era simbolo del dio Soranus, fecondatore e purificatore. Tra i sabini, invece, la lupa era un animale sacro a Mamers, il “Marte” romano (padre, stando alla tradizione, di Romolo e Remo). L’animale tutelare dei latini era Luperco (fusione di lup e hircus, capro). Il dio Luperco, dio dei pastori e protettore delle greggi dai lupi, si celava sotto al simpbolo della lupa. Le festività in suo onore erano i Lupercalia e si tenevano il 15 di febbraio. Stando a questa tradizione, Romolo e Remo sarebbero dei luperci, ossia lupi-capri, delle semi-divinità purificatrici, fecondatrici e con virtù marziali (in quanto figli del dio Marte).
Significato latino
Ma accanto a questo significato divino se ne sovrappone uno profano. Il termine latino lupa significa, infatti, “prostituta”. I due gemelli sarebbero stati cresciuti da una prostituta, forse la stessa Rea Silvia, scaduta dal rango di pura vestale. E prostituta potrebbe anche esser stata Acca Larenzia, la donna che assieme al marito Faustolo crebbe Romolo e Remo, accudimento testimoniato da vari storici latini, tra cui Livio e Plutarco.
La lupa capitolina
La leggenda della lupa che allatta Romolo e Remo deriva, invece, dalla statua etrusca della lupa capitolina realizzata in bronzo e risalente al V sec. a.C., anche se in molti hanno messo in discussione questa data facendola risalire all’epoca medioevale. Superate le numerose invasioni della città di Roma, si narra che un fulmine sbriciolò i due gemelli nel 65 a.C. e Antonio Pollaiolo li ricostruì nel 1473. Da allora la lupa e i due gemelli restarono sotto il portico del Palazzo dei Conservatori fino al 1538, quando vennero spostati sopra il colonnato che decora il pianterreno, a metà della facciata. Nel 1586 la statua fu installata su un piedistallo al centro della stanza che fu detta “della lupa” ed è lì che si trova tutt’ora.
Una lupa in gabbia
Tradizione degli abitanti di Roma (circa dal 1930) era quella di custodire nel giardino a sinistra della cordonata del Campidoglio, in una gabbia, una lupa, che venne però tolta durante la seconda guerra mondiale. In seguito la lupa venne di nuovo ingabbiata, insieme a un esemplare maschio, fino al 1960.
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