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Alimentazione nelle feste: Natale dolce mangiare!

Alimentazione nelle feste: Natale dolce mangiare!

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L’alimentazione nei periodi di festa è da sempre croce e delizia per noi umani. Tutto il periodo delle feste si contraddistingue non solo per le luci, la neve e i regali, ma anche per la grande quantità di cibo presente sulle nostre tavole. Leccornie di tutti i generi vengono consumate e regalate prima dopo e durante il Natale. Ma moltissime di esse vengono abbandonate, sopra i tavoli, sotto gli alberi di Natale, nelle antine facilmente apribili della cucina. Abbandonati in balia di cani e gatti che, probabilmente risentiti per l’esclusione dai banchetti, il più delle volte senza pensarci un secondo li fanno sparire, anche ancora imballati. Ma a cosa vanno incontro i nostri animali dopo una scorpacciata di santi dolci? Parliamo principalmente di tre ingredienti potenzialmente pericolosi, sopratutto se ingeriti in grandi quantità. Zucchero, cioccolato e uvetta.

Alimentazione durante le feste: alimenti da evitare

Zucchero

Sebbene certi cani manifestino la necessità di avere un costante apporto di carboidrati nella loro alimentazione, di questa categoria non fanno parte i disaccaridi come il saccarosio, presente nei dolci. Un eccesso di zuccheri può modificare in maniera drastica sia la flora batterica che l’osmosi intestinale, provocando vomito e/o dissenteria copiosa. Per non parlare di zuccheri particolari, come lo xilitolo, anche chiamato zucchero del legno, estratto da betulle, fragole, lampone, prugne e grano. È utilizzato come dolcificante in gomme da masticare e caramelle oppure prodotti da forno, viene utilizzato perché previene le carie e aiuta a rimineralizzare piccole lesioni . Nella maggior parte dei mammiferi lo xilitolo non ha effetti significativi sul livello di insulina, mentre nel cane può provocare una profonda ipoglicemia già a 75-100 mg/kg di peso vivo. Cani che non presentano intossicazione a questi dosaggi, ma riescono a resistere fino a 500 mg/kg peso vivo, presentavano necrosi epatica. I sintomi sono spesso riconducibili ad altre patologie, quindi questa intossicazione è difficilmente individuabile.

Cioccolata

Le sostanze presenti nella cioccolata, e responsabili di intossicazione, sono due metilxantine: la teobromina e la caffeina. La teobromina è comunque la componente tossica predominante. Il meccanismo d’azione è complesso, ma favorisce la funzione della catecolamine (adrenalina, dopamina, noradrenalina) e l’aumento della concentrazione di calcio libero. La caffeina è anche in grado di stimolare direttamente il muscolo cardiaco e il sistema nervoso centrale. La teobromina ha un’emivita superiore nel cane rispetto all’uomo (17 ore contro 6 ). Nel cane la dose potenzialmente tossica è di 20-200 mg/kg di peso vivo, ma dipende anche dalla sensibilità soggettiva. I sintomi di intossicazione acuta sono vomito, diarrea, nausea, aumentata diuresi, aritmia, iperattività fino alle convulsioni. Nelle intossicazioni da caffeina, invece, i sintomi saranno tachicardia, ipereccitabilità, tremori, convulsioni, vasodilatazione e ipertermia.

Uva fresca e passita

I cani risultano essere l’unica specie interessata dall’intossicazione da uva, che può manifestarsi con turbe gastrointestinali e insufficienza epatica. Il meccanismo d’azione è attualmente ancora sconosciuto, si ipotizza dipenda dalla presenza di una micotossina sulla buccia del frutto, poiché in animali alimentati solo con il succo l’intossicazione non è presente. Le dosi di frutta ingerita che provocano intossicazione si aggirano tra i 12,5 g e i 19 g per kg di peso vivo per gli acini interi e 3 g per kg di peso vivo per l’uvetta. I sintomi sono vomito dopo poche ore dall’ingestione e dopo un giorno o più anoressia, letargia, depressione,vomito, diarrea, disidratazione e tremori.

Gli avanzi

Queste tre materie prime sono le più rivelanti in termini di pericolosità e reperibilità. Ma non dimentichiamoci che un altro fenomeno tipico delle cene tra amici e parenti può peggiorare la salute dei nostri coinquilini con la pelliccia, gli avanzi, come anche i cibi allungati da tavola. Avanzi contenenti ossa cotte, ad esempio, oppure spezie particolari come la noce moscata, oppure grandi quantitativi di cipolla, possono essere gustosi per il palato, ma non certo salutari. Le ossa cotte non vanno mai somministrate, ad esempio, la cottura modifica la struttura del tessuto osseo rendendolo tagliente come il vetro. Se anche questo non fosse sufficiente, ricordiamo che, sbilanciando l’alimentazione dei nostri amici, eccedendo nell’elargire leccornie da tavola, può aumentare la probabilità di manifestazione di stati di obesità. Quest’ultima, se non presa sul serio, può portare a grosse conseguenze dal punto di vista metabolico, come il diabete.

La cosa migliore e l’unica soluzione possibile per queste feste natalizie è dedicarsi all’attività con i nostri cani e gatti, anziché coinvolgerli nei nostri bivaccamenti.

di Nicoletta Pizzutti
Nutrizionista
Per scriverle: esperti@animaliermagazine.com

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