Un po’ come lo yogurt! A sostenerlo è Kim Kelly, ricercatrice in antropologia facente parte del gruppo di ricercatori della Arizona University che sta reclutando volontari che prendano parte allo studio. Il sospetto è che i microbi che si trovano nell’intestino del cane, e che attraverso la sua lingua passano su guance e mani, abbiano effetti probiotici, e quindi benefici, sull’organismo dell’uomo.
Nella prima fase la ricerca riguarderà gli anziani e come condividere la vita con un cane possa portare allo sviluppo di microorganismi positivi nell’intestino umano, in modo da migliorare la salute fisica e mentale degli anziani. Questa convinzione prende spunto dagli studi che hanno già dimostrato che i cani migliorano il sistema immunitario dei bambini, riducendo asma e allergie.
“Pensiamo che i cani potrebbero agire come probiotici per migliorare la salute dei batteri che vincono nelle nostre viscere”, ha spiegato il dottor Charles Raison, a capo della ricerca. “Questi batteri, o microbioti intestinali, sono sempre più riconosciuti per giocare un ruolo essenziale sulla nostra salute fisica e mentale, soprattutto con l’avanzare dell’età”.
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