Ad esserne convinta è Paola Cappellin, la veterinaria di Pinerolo che per curare i suoi animali utilizza la medicina olistica con un approccio moderno. “Loro non hanno pregiudizi, rispondono molto bene alle cure”. I suoi pazienti preferiti sono i cavalli, lei ne ha quattro: Alissa, Blossom, Magic Johnson di 23 anni ed Esprit de la Cure, con cui pratica equitazione. Poi c’è Dodo, l’asinello di 13 anni, e una pecorella.
Figlia di un medico che pratica sui suoi pazienti la medicina olistica da 35 anni, si è chiesta se questa pratica potesse funzionare anche sugli animali. “La differenza tra animali e uomini è che non esiste un condizionamento cinico”, spiega la Cappellin. “Ho iniziato a praticare l’agopuntura, poi l’omotossicologia una terapia d’avanguardia che è un trade d’union tra l’omeopatia classica e il rigore della medicina tradizionale. Altre terapie complementari sono la quantica, la floriterapia di Bach, la biorisonanza che prevede l’utilizzo del Vega test, un metodo con cui interrogo l’organismo e ottengo informazioni sulle cause del disequilibrio”.
A ciò bisogna aggiungere una buona dose di psicologia nei confronti del proprietario. “Spesso lo scoglio per curare l’animale è lo stesso proprietario, che deve cambiare atteggiamento, per evitare di fare ulteriori danni”. E poi capire i cambiamenti che ci sono stati nella vita dell’animale, che magari hanno portato a cambiare il suo stato emozionale, quello su cui agisce proprio questa medicina alternativa.
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