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Il linguaggio dei segni per comunicare con i gatti

Il linguaggio dei segni per comunicare con i gatti

È quanto fa con i suoi gatti Kim Silva, un’insegnante in pensione dell’American School of the Deaf. L’idea nasce nel 2009, quando Kim e il marito John vogliono adottare un altro gatto e, navigando su Petfinder, vedono Bambi, un micio sordo. Ma la donna non si perde d’animo. Convinta che il linguaggio dei segni possa essere utilizzato anche con i felini, visto pure il successo che questa tecnica ha con i cani, Kim inizia una fase di training con i gatti di casa Bear (venuto a mancare), Bobcat, Thomasina e il nuovo arrivato Bambi.

I segni incuriosiscono i mici e li rendono più socievoli. Il loro vocabolario ora è abbastanza ricco e in futuro comprenderà anche i modi, affinché siano gli animali stessi a esprimere alcune loro necessità. “Vorrei che i miei gatti fossero in grado di utilizzare i segni per chiedere il cibo”, spiega la donna. “L’ho visto in alcuni video online, ma non sono riuscita con Bobcat. Riproverò con Bambi e Thomasina”.

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