L’identità del cane
Storia di un dialogo tra specie
Dodici anni fa usciva la prima edizione de L’identità del cane di Roberto Marchesini che raccontava per la prima volta la storia della reciproca alleanza tra uomo e cane. Oggi L’identità del cane torna in una versione ampliata e rivista dall’autore, una sorta di sintesi di un percorso che lo ha visto imboccare numerose prospettive di interpretazione per scovare il non detto su questi animali che così spesso condividono le nostre vite. Un libro che è anche il frutto di una riflessione nata dal dialogo con altre persone, con cui l’autore si è confrontato. Nel libro si racchiude uno studio ventennale, vent’anni in cui si è studiato il cane, non in quanto tale, non estrapolandolo dal contesto e considerandolo come animale a sé, ma come essere vivente inserito in una dimensione più ampia chiamata mondo. Nelle pagine si trattano numerosi temi, tra cui la socialità, l’incontro tra uomo e cane, come si affronta insieme la quotidianità, cosa c’è alla base della convivenza, poi ancora i metodi di apprendimento e la percezione del mondo. Non un manuale di istruzioni quanto più un romanzo mosso da emozioni e passione.
L’identità del gatto
La forza della convivialità
Ecco un’introduzione al mondo di quella fantastica tigre in miniatura che abita le nostre case e che costituisce una monografia essenziale per la conoscenza di una delle specie che hanno scritto la storia della nostra convivenza con gli altri animali. Leggere questo libro significa mettersi in discussione e provare a entrare in una nuova dimensione della felinità totalmente opposta a quella del cane, dove il gatto è in grado di condensare in sé molteplici ossimori in una convivenza emancipata, troppo spesso tacciata come individualismo e anaffettività. “Elegante, silenzioso, riflessivo, atletico e, per contro, clownesco, giocherellone, miagolante, fifone: il gatto sembra condensare un gran numero di tratti molto spesso in antitesi tra loro. Alla fine, inevitabilmente, vien da chiedersi ‘dove sei? come posso raggiungerti?’. Ma la magia sta proprio in questa distanza, nell’irraggiungibilità dell’universo felino, che entra prepotentemente nell’intimità – il gatto sa essere affettuoso con una profondità che non ha pari – e tuttavia mantiene una lontananza siderale”.
COMMENTS ARE OFF THIS POST