“Il futuro della fauna selvatica è nelle nostre mani”. È lo slogan della Giornata Mondiale della Natura che quest’anno è dedicata agli elefanti, decimati dal traffico illegale di avorio e il cui numero di esemplari uccisi supera quello dei nascituri, mettendone a serio rischio la sopravvivenza nello stato africano.
Aumenta il tasso di estinzione
Il 3 marzo 1973 a Washington veniva siglata la Convenzione sul commercio internazionale delle specie in via d’estinzione appartenenti alla fauna e alla flora selvatica (Cites). Le Nazioni Unite hanno così deciso di istituire nello stesso giorno il World Wildlife Day. Tante le specie a rischio di estinzione: leoni, balene, rane, elefanti, rinoceronti, tonni. Secondo uno studio pubblicato su Science Advances, l’attuale tasso di estinzione è di circa cento volte più elevato del normale. Non solo. Almeno i tre quarti delle specie animali potrebbero essere estinti nel giro di poche generazioni umane, cosicché già i nostri nipoti potrebbero non conoscerli mai. Occorre contrastare i reati contro flora e fauna e incentivare la conservazione della natura e dei suoi benefici.
Proteggere gli animali e le piante di tutto mondo
Tra il 2010 e il 2012 oltre 100 mila elefanti sono stati abbattuti per le loro zanne e il 3 marzo è stato scelto come data simbolica per il lancio da parte dell’Unione europea di un piano d’azione contro il traffico illegale d’avorio, corni di rinoceronti, pellami e legnami protetti e animali selvatici.
“In questa Giornata Mondiale della Natura”, ha dichiarato il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, “invito tutti i cittadini, le imprese e i governi a fare la loro parte per proteggere gli animali e le piante di tutto mondo. Le azioni intraprese da ciascuno di noi determineranno il destino della natura. Il futuro della fauna selvatica è nelle nostre mani”.
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