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Francia. Sì alla caccia al lupo

Francia. Sì alla caccia al lupo

Parigi dà l’ok all’abbattimento di 36 esemplari in una vasta area che va dall’Alsazia e dalla Lorena, al nord-est, giù fino alle Alpi e poi, verso ovest, fino ai Pirenei. Zona in cui il lupo mancava completamente da diversi anni.

Bisogna cercare di far coesistere allevamento e lupo

La scelta è giustificata dalla necessità di tutelare l’economia montana. Pare, infatti che dall’inizio dell’anno al 30 settembre, i capi uccisi dai lupi, in particolare pecore e capre, siano stati 6.430, il 7 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2014, ma il 33 per cento in più sul gennaio-settembre 2013. L’anno scorso Parigi ha dovuto risarcire gli allevatori pagando 2,6 milioni di euro. Gran parte della colpa, secondo i francesi, è degli italiani e dei progetti di ripopolamento degli ecologisti dall’altra parte delle Alpi. Quest’anno è stata decisa la soppressione di 36 esemplari dal 30 giugno, fino a tutto il 2016, sei in più rispetto ai 24 autorizzati nel biennio precedente. I permessi rilasciati dai prefetti a cacciatori privati si sono intensificati quando, all’inizio di settembre, i dirigenti del parco di Vanoise sono stati sequestrati e tenuti in ostaggio da un gruppo di produttori ovini. “Una decisione sbagliata, come già dimostrato negli ultimi anni, che non risolverà il problema”, ha commentato Nino Morabito, responsabile fauna e benessere animale di Legambiente, “e che denota l’assenza di una politica chiara per il ritorno di una specie emblematica come il lupo. Invece di scegliere come unica strada la scorciatoia dell’abbattimento, si dovrebbe lavorare, insieme agli allevatori, per  individuare insieme i cambiamenti necessari per far coesistere l’allevamento di qualità in un contesto naturale di qualità di cui il lupo fa parte“. Secondo lui un esempio importanei è proprio quello italiano che, con il progetto europeo Life Wolfnet, “ha dimostrato come sia possibile lavorare per una conservazione e gestione coordinata del lupo in Appennino ed offrire un modello di gestione della presenza del lupo compatibile con le attività dell’uomo”.

Sheep are gathered in front of the Eiffel tower in Paris during a demonstration of shepherds against the protection of wolves in France

La protesta degli allevatori avvenuta nel 2014 che, per protestare contro le leggi che tutelano il lupo, hanno portato le loro pecore sotto la Tour Eiffel.

 

Il problema del lupo esiste in Italia come in Francia

Al contrario c’è chi invece, come Paolo Rossi, direttore di Confagricoltura Grosseto, si chiede perché non sia possibile adottare anche in Italia la politica francese: “Perché nella Francia ecologista e ambientalista si può arrivare all’abbattimento dei lupi con due ministri, quello dell’Agricoltura e dell’Ecologia, che inviano una lettera ai prefetti in cui autorizzano le operazioni di prelievo per i cacciatori addestrati nei boschi francesi che confinano con la montagna torinese, e da noi questo non avviene?”. Secondo il direttore, infatti, c’è il rischio concreto che i lupi sconfinino in Piemonte accrescendo quello che è già un problema per il settore dell’allevamento ovino-caprino. “Se i nostri cugini transalpini hanno trovato una soluzione con gli abbattimenti, rispettando, peraltro, le prescrizioni imposte dalla direttiva Habitat, essendo il lupo un animale protetto a livello europeo, è il caso che anche in Italia si avvii un confronto serio con tutti i soggetti interessati, prendendo in ultima ratio la possibilità di contenere la popolazione lupina o quella idrida che imperversa nelle nostre campagne”.

I margari piemontesi hanno paura del lupo

Nelle Alpi cuneesi il problema si presenta da diversi anni. I margari hanno più volte affermato di avere paura a restare nelle montagne con il pericolo che le loro mandrie siano attaccate dai lupi, come peraltro più volte successo. A tal fine tanta è stata la pressione fatta alla Regione Piemonte e all’assessore allo Sviluppo della montagna Alberto Valmaggia. E in una riunione con il ministero dell’Ambiente, nel progetto Wolf in the Alps, c’era anche stata la promessa di lasciar abbattere dieci lupi sulle Alpi Marittime, ma nessun esemplare è stato ucciso.

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