A dimostrarlo i ricercatori del dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa, in uno studio condotto in collaborazione con l’Italian Horse Protection Association e pubblicato sull’ultimo numero della rivista internazionale “Applied Animal Behaviour Science”. Dalla ricerca emerge che i cavalli possiedono capacità cognitive evolutive e memoria a breve termine, contrariamente a quanto documentato dalla letteratura scientifica.
Ventiquattro cavalli, divisi in due gruppi, sono stati sottoposti a un test. Posti di fronte a tre secchi capovolti, gli animali dovevano indovinare sotto quale si trovasse la carota. Un gruppo doveva trovare la carota senza alcun aiuto; l’altro poteva vedere sotto quale secchio la persona nascondeva la carota e poi si allontanava.
I cavalli del secondo gruppo erano più precisi sfruttando l’indicazione e andavano verso il secchio giusto, ma impiegavano più tempo. Col susseguirsi delle prove gli animali hanno cambiato strategia, diventando meno precisi ma più veloci. E ad un certo punto hanno deciso che capovolgere tutti i secchi li avrebbe comunque condotti all’obiettivo, ossia trovare la carota. Ciò ha dimostrato che i cavalli sono in grado di comprendere e di usare il significato cognitivo delle indicazioni umane per compiere le proprie scelte, ma sono anche in grado di cambiare la propria strategia nel momento in cui si rendono conto che l’informazione ottenuta non è fondamentale per raggiungere l’obiettivo, soprattutto se può essere conquistato più velocemente in altro modo. “E tutto ciò”, spiega il ricercatore Paolo Baragli, “avviene in un arco di tempo, cioè la durata dei test, molto breve, ad indicare il fatto che i cavalli possiedono sofisticate capacità di trovare rapidamente soluzioni diverse ad uno stesso problema, basandosi sull’esperienza fatta’’.
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