Continua la vicenda riguardante la gestione dei canili comunali di Roma. L’occupazione delle strutture è ancora in corso, ma l’amministrazione procede con l’attuazione del “bando ponte” attraverso un procedimento del tutto discutibile.
Una gara per la gestione dei canili comunali di Roma
Quanto successo finora è chiaro a tutti, ma facciamo un breve sunto per chi si fosse perso qualcosa. In attesa del bando europeo 2016 per la gestione delle strutture comunali capitoline, l’amministrazione ha lanciato un “bando ponte”, ossia una gara per la gestione dei canili comunali di Roma (Muratella, Ponte Marconi e Vitinia) che coprisse il periodo settembre-dicembre 2015. A vincere il bando per tutte e tre le strutture è stata una ditta di Bari, Mapia Srl, che non ha proprio le carte in regola per la suddetta gestione. Tra le tre strutture, Mapia sceglie l’Ex Cinodromo – Ponte Marconi i cui lavoratori, però, si dichiarano contrari ad affidare i cani ad una ditta privata che potrebbe non avere a cuore il benessere degli animali e occupa il canile non permettendo l’ingresso ai nuovi gestori.
L’Impronta può scegliere tra Muratella e Vitinia
Nel frattempo continuano i tavoli tecnici con l’amministrazione comunale, nella speranza di trovare un punto d’incontro che possa lasciare Muratella e Vitinia nelle mani dell’Avcpp, attuale gestore che da 15 anni cura gli animali ospiti della struttura, e Ponte Marconi a L’Impronta che lo segue da sei anni. Ma l’unica apertura che si riscontra da parte dell’amministrazione è che L’Impronta, essendo arrivata seconda alla gara di assegnazione del bando (ben 1500 euro in più rispetto l’offerta di Mapia!), possa fare un’ulteriore proposta scegliendo tra i due canili comunali rimasti, Muratella e Vitinia. Brevemente, Muratella ospita circa 600 cani (oltre il punto di primo soccorso per i gatti che verrebbe soppresso con l’ingresso di Mapia) e conta al suo interno un centinaio di lavoratori che fino ad oggi ha percepito 320mila euro per gestire l’intera struttura. Con il nuovo bando l’offerta da parte di Avcpp è stata di 220mila euro, decisamente al ribasso rispetto alla cifra percepita fino ad oggi, ma l’associazione è stata scartata e messa fuori gara. Mapia di contro ha offerto 71mila euro, cifra evidentemente troppo bassa per i bisogni di una struttura complessa come Muratella. Vitinia è un canile-rifugio non a norma, chiuso agli ingressi. Attualmente ci sono 30 cani all’interno e con molta facilità potrebbe essere destinato alla chiusura.
Cifra non congrua ed iniqua
L’amministrazione comunale propone a L’Impronta di scegliere una tra queste due strutture da gestire con un introito mensile di 78mila euro per Muratella e di 26mila euro per Vitinia. “L’incongruità delle cifre imposte nel bando risulta chiara negli importi di 4,37 euro al giorno per cane per il lotto Muratella e di 29,17 euro al giorno per cane per il lotto di Vitinia”, spiegano i lavoratori di Ponte Marconi in un comunicato stampa di lunedì 12. “La cifra messa a bando per il lotto Muratella, dall’Amministrazione Capitolina, è stata di 78.000 euro mensili, cifra oggettivamente non congrua ed iniqua. Il Comune di Roma con una cifra tanto irrisoria condanna ed impone al datore di lavoro uscente il licenziamento di più dell’80% dei lavoratori”.
L’offerta de L’Impronta viene respinta
Nonostante le perplessità dei lavoratori, l’amministrazione insiste perché venga fatta una proposta per uno dei due lotti restanti. E così L’Impronta sceglie Muratella. Ma il Comune ritiene che l’offerta “appare difficilmente compatibile con l’integrale mantenimento del servizio così come previsto dalla Procedura Comparativa”. Ma l’offerta in questione non era stata imposta dall’amministrazione stessa? Cosa nasconde questo rifiuto?
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