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Canile Ex Cinodromo di Roma: cani non adottabili e senza cibo

A 42 giorni dal primo di ottobre, quando Mapia Srl avrebbe dovuto fare il suo ingresso nel canile Ex Cinodromo di Ponte Marconi, i cani e la struttura sono ancora accuditi dall’associazione L’Impronta a titolo assolutamente gratuito. A loro carico è anche il cibo, la cui fornitura è terminata in questi giorni ma non è stata rimpiazzata dal Comune, e qualsiasi altra necessità. Pare che l’amministrazione, infatti, si sia dimenticata che gli animali continuino a mangiare nonostante tutto, ma si è premurata di bloccare tutti i servizi ai cittadini, adozioni comprese, ordinando il ritiro di tutti gli operatori Avcpp (personale per accoglienza al pubblico e adozioni, educatore e terapista) e il blocco dei servizi agli animali. I cani sono quindi “bloccati” all’interno del canile.

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Cambiamenti in corso

Nel frattempo pare che ci siano stati cambiamenti anche a livello strutturale nel canile Muratella, stanze di degenza chiuse destinate ad altri scopi, cani anziani trasferiti nei box al freddo e con l’inverno alle porte, liste di cani, realizzate con criteri discutibili, pronti per essere trasferiti all’Ex Cinodromo che fino a qualche mese fa non era a norma per accogliere ulteriori animali. Quale sia lo scopo dell’amministrazione comunale non è ancora chiaro però. Il personale Avcpp si è reso disponibile per continuare il servizio adozioni a titolo gratuito, dato che conosce molto bene i cani ospiti, ma il Dipartimento Ambiente resta muto di fronte a qualsiasi richiesta e sollecito e pare che il Comune vorrà occuparsene personalmente, pur non avendo personale qualificato, o che si appoggerà ad altre associazioni compiacenti.

Difendere un modello di benessere animale

Avcpp comunque non ci sta: “Difenderemo fino alla fine professionalità ed animali. Noi ci siamo e ci resteremo. Invitiamo tutti i cittadini a stare a fianco dei cani e dei lavoratori del canile di Ponte Marconi in difesa di un modello di benessere animale che da oltre 20 anni appartiene a Roma Capitale”. Nel frattempo quel che è certo è che, secondo le direttive comunali, gli animali non sono adottabili e non sono recuperabili dal punto di vista comportamentale; il cibo non viene più fornito come da convenzione e i 49 cani presenti all’interno dell’Ex Cinodromo si alimentano solo grazie a pappe comprate direttamente a loro spese dalle associazioni presenti.

Clicca qui per vedere l’intervista ai volontari e agli operatori dei canili comunali romani che spiegano i motivi della loro mobilitazione

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