Aveva dedicato la vita ai randagi dell’Ucraina, costruendo un grande rifugio dove poterli accudire, togliendoli dalla strada e sottraendoli al pericolo dei “dog hunter”, aguzzini di animali. Ma tutto questo non è bastato, perché questi “cacciatori di teste” sono arrivati anche lì, al Rifugio Italia di Andrea Cisternino, appiccando un incendio che ha ucciso ben 75 cani.
Un canile modello che Andrea aveva tirato su solo con le sue forze e attraverso le donazioni e che voleva mettere al riparo i più sfortunati e proteggerli dalla furia di chi, da anni, aveva deciso di sterminare tutti i randagi del paese. Il liquido infiammabile è stato sparso lungo il perimetro del rifugio, intrappolando così i cani, senza dar loro alcuno scampo. Ora Andrea ricomincerà a mettere insieme i pezzi di quanto è rimasto per ridare vita a quel paradiso che aveva creato, ma la gravità di questa azione non può e non deve lasciare indifferenti.
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