Il suono che emette ricorda quasi un canto, ma la particolarità sta nella tipologia di frequenze che emette, 52 Hz, diversa dai 10 e 40 Hz della balena azzurra. Alcuni studiosi addirittura sostengono che possa appartenere a una razza del tutto differente.

La prima volta venne intercettata nel 1989 e fino al 2004 è stata il solo esemplare ad essere individuato, come se avesse deciso di vagare in totale isolamento per i mari del mondo. Bill Watkins è stato il ricercatore marino che si è interessato di lei sin dal primo momento, riassumendo dodici anni si registrazioni in un documentario. Morto nel 2004, Watkins era convinto che il canto della balena fosse non solo singolare ma unico, come se l’animale fosse in cerca dei suoi simili persi.

Il regista Josh Zeman e l’attore Adrian Grenier hanno tramutato la storia della balena in un film, e, anche grazie alla raccolta fondi che vede Leonardo Di Caprio in prima fila, il regista partirà il prossimo autunno alla ricerca di questo esemplare intercettato l’ultima volta nel 2004.

Non tutti gli scienziati, comunque, sono convinti della particolarità di questa vicenda. Christopher Willes Clark della Cornell University di Ithaca, a New York, sostiene che le frequenze dei 52Hz non sono così inusuali e che fanno parte di uno dei tanti dialetti appartenenti al linguaggio delle balene, lessici diversi ma comprensibili tra loro. Secondo John Hildebrand dello Scripps Institution of Oceanography, in California, invece, la frequenza è data dalla profondità che raggiunge la balena, più lontana e vicino al fondale è la sua collocazione più alta risulta la frequenza per farsi identificare dal branco. Inoltre, le tonalità cambiano anche per contrastare i rumori di disturbo presenti nell’oceano e identificabili in navi, trivelle e sottomarini. John Calambokidis, infine, dell’organizzazione non-profit Cascadia Research di Olympia a Washington, è certo che la misteriosa balena appartenga a una razza ibrida nata dall’incrocio tra balena blu e balenottere.