Basta pensioni o dog-sitter affannati. Se Fido resta da solo troppo ore al giorno la soluzione si chiama “asilo” e altro non è che un asilo vero e proprio, simile a quello dei nostri bambini. Si passa il tempo, si socializza, si impara dai più grandi. E se serve ci si toeletta o si va dal veterinario. Tutto quello per cui il proprietario non ha molto tempo a disposizione durante la giornata. Basta, quindi, box o recinti, nell’asilo si sta liberi tutti insieme e si impara giocando. Questo è quello che rende i proprietari tranquilli e gli animali felici.
Ad oggi ce ne sono diversi: c’è il Fido Resort di Patty Giovannetti, addestratrice, proprietaria del centro multiservizi a ridosso del parco di Monza dove sono disponibili anche toelettatura con cromoterapia, sedute di allenamento, passeggiate in bicicletta e attività di relazione con altri animali; c’è il Liberty Dog di Alessia Ronchi e Francesca Motta a Concorezzo, alle porte di Milano. Progetti di franchising, come il primo, o vere e proprie start-up, come il secondo, perché il cane è un animale sociale che ha bisogno di relazionarsi con i suoi simili. Cani con disturbi comportamentali che aumentano se rinchiusi tra le mura domestiche e senza un approccio corretto. Non uno sfizio per ricchi, dunque, ma una necessità per far vivere meglio Fido.
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