È di ieri la notizia dello stop da parte di Alitalia del trasporto dei trofei di caccia. A seguito della pubblicazione di un invito-denuncia da parte della Lav, la Lega Anti Vivisezione, Alitalia comunica “di non ammettere il carico di trofei animali sui suoi aerei”, così come deciso da altre compagnie aeree.
La “caccia in scatola”
Tutto parte dall’anteprima del documentario Blood Lions del film-maker Sudafricano Ian Michler, avvenuta al Parlamento Europeo lo scorso 17 novembre. Il documentario, non ancora in programmazione in Italia, testimonia il triste sfruttamento dei leoni in Africa, allevati per diventare facile preda dei cacciatori e rientrare con loro in patria sotto forma di trofei. Come sarebbe toccato alla piccola Serabie, di cui abbiamo raccontato la storia qualche tempo fa, la cosiddetta “caccia in scatola” praticata ormai da diversi anni nel continente africano spesso ad opera di cacciatori statunitensi, ma anche l’Italia purtroppo non si tira indietro di fronte a una tale barbarie. “Nonostante la specie sia classificata come in via di estinzione nella maggior parte dei paesi Africani e nonostante la popolazione globale sia stata soggetta ad una riduzione del 42% dal 1990 e sia in costante declino”, spiega la Lav, “l’Italia insieme ad altri paesi Europei è protagonista di un massacro senza senso che serve solo a favorire gli interessi personali di chi, sfruttando le condizioni disagiate dei paesi africani, vuole soddisfare un bisogno personale”.
E Alitalia risponde sì!
Il numero di questi animali allevati per essere uccisi a pagamento è in crescita e si stima che potrebbe arrivare a 12.000 nei prossimi anni. “In attesa di un’azione internazionale ed europea”, continua l’associazione, “che proibisca l’importazione di leoni e dei suoi prodotti come le pelli, un contributo importante può essere fornito dalle Compagnie Aree che adottano un codice di condotta che vieti il trasporto di carcasse di leoni sui loro aerei. Italia, Francia, Germania e Spagna sono considerati i maggiori importatori di trofei di leone in Europa. Tale iniziativa è già stata messa in atto da diverse compagnie aeree come ad esempio Emirates, Ethiad e Lufthansa, South African Airlines che non accettano a bordo dei loro aerei trofei di caccia. Molte altre hanno già introdotto delle limitazioni. Il blocco di trasporto delle carcasse dell’animale ucciso possono dare un contributo importantissimo alla riduzione del fenomeno di questo tipo di caccia, in attesa di una revisione della Convenzione di Washington sul commercio internazionale di specie protette (Cites) che protegga più rigidamente la specie”. E Alitalia ha così risposto positivamente a tale richiesta, guadagnandosi il plauso della Lav e non solo!
Amici della LAV,
Molti di voi ci hanno scritto chiedendoci di bloccare il trasporto di trofei animali sui nostri voli, aderendo alla petizione pubblicata sul vostro sito.
Desideriamo rassicurarvi sul fatto che questo già non accade, tanto che in occasione della tragica uccisione del leone Cecil abbiamo anche pubblicato un post su Twitter per ricordare che Alitalia non ammette il trasporto di trofei animali sui suoi aerei.
Un caro saluto,
Ufficio Stampa Alitalia
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